Contatti :
PRENDI UN SOGNO, FALLO TUO, LOTTA E CONQUISTALO.
Eternamente grata a chi ha incrociato il mio cammino ed ha reso possibile tutto ciò.
La vita è davvero strana, ti fa vivere esperienze apparentemente assurde, ti fa incontrare persone, ti fa piangere e poi esplodere di felicità.
Nel maggio 2016 mi informo per cercare di capire se posso praticare lo sci da fondo sitting (ovvero sullo slittino) per evitare di cadere e rompere le mie preziose protesi. Trovo subito molta disponibilità nello Sci Club Druscié di Cortina, però poi, per una serie di circostanze, devo a malincuore rinunciare.
A novembre 2016, dopo 8 anni di vita da mamma, mi rimetto in gioco e ricomincio a lavorare. Questa nuova situazione non mi permette più di fare lunghe camminate in montagna ed escursioni con le ciaspe come l’inverno scorso, per cui vado a rovistare nella mia mente in cerca di una soluzione per continuare a praticare sport in poco tempo e soprattutto per stare bene fisicamente e mentalmente. Penso immediatamente allo sci da fondo, lo sport che ho sempre amato e con il quale sono cresciuta. Attendo qualche giorno e il 4/12/16 prendo i miei vecchi sci da gara e vado a sfidare me stessa su una pista vicino casa.
Passo dopo passo, mentre il mio piccolo Angelo gioca sulla neve a bordo pista, mi rendo conto che non ho più paura di cadere, e questo mi permette di rivivere anni e km di una bambina che dopo quasi 20 anni ha ancora tanta voglia di fare fatica e divertirsi.
Mi attivo subito, contatto il Presidente dello Sci Club. Dopo una settimana l’incontro al Passo Lavazè con i tecnici della FISIP e sorrido ancora oggi pensando alla domanda di Ale “Hai il passaporto ?” Io gli chiedo spiegazioni, e la risposta è … “Coppa del Mondo in Ucraina”!
1 minuto per decidere, 1 mese di corse a ostacoli per riuscire a spiccare il volo, e mi ritrovo il giorno 11/1/17 difronte alla commissione dell’IPC per capire se posso far parte o no del mondo paralimpico.
La risposta è SI, tra lacrime e incredulità.
Questa però è anche la risposta a quella domanda che dal 30/1/1999 ha iniziato a tuonare nella mia mente :
“ Perché a me ??? “
Evidentemente il destino aveva già deciso che io non dovevo emergere come giovane fondista normodotata, dovevo attendere 18 anni della mia seconda vita, all'età di 40 anni, per diventare ATLETA PARALIMPICA.
Mi ritrovo così il venerdì 13/1/17 al cancelletto della mia prima gara di Coppa del Mondo, nel bel mezzo di una bufera di vento gelido e neve. Arrivare è stato un gran successo.
Adesso lo sguardo è rivolto a oriente, il sogno è grande, Paralimpiadi in Korea 2018.
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